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Proposta del mese

Lo Statuto

 

SPIRITUALITA’

8. L’Amore Misericordioso crea la comunione, che si manifesta nei rapporti

quotidiani e nella vita fraterna all’interno dell’Associazione.

 

Le esigenze dell'amore

L'unione con il nostro prossimo deve essere come quella delle membra del corpo che si aiutano scambievolmente nell'agire, nel perfezionarsi, in tutto; essa ci chiede di allontanare da noi tutto ciò che la può ostacolare. In particolare ci chiede di combattere i vizi mediante le virtù contrarie, soprattutto con l'umiltà.

Non bisogna invidiare nessuno; l'amore deve partire dal cuore ed essere manifestato nelle opere. Dobbiamo avere molta stima degli altri e parlarne sempre bene; non riferire ad altri quanto si è udito sul conto loro, tanto più se sono cose che li possono amareggiare. Usare sempre parole buone che favoriscano la carità; guardarsi dalle parole pungenti che possono ferire; astenersi dall'ostinazione, dal contraddire, dal riprendere quando non è opportuno.

Non basta compiere opere buone, ma bisogna compierle in modo che esprimano la nostra buona volontà.

Quando si verificasse uno screzio con gli altri,

non rispondere nello stesso tono, ma dissimulare con umiltà.

Ricordiamo che quando qualcuno ci procura dei dispiaceri, dobbiamo:

  • tenere ben lontano da noi anche solo il desiderio della vendetta; far sì che il nostro perdono non consista solamente nel non desiderare il male dell'altro, ma nel procurare che in noi non rimanga alcun residuo di amarezza o di fastidio;
  • non conservare avversione contro nessuno; astenerci dai giudizi temerari, tanto più gravi quanto più lo è la cosa di cui in cuor nostro accusiamo l'altro;
  • non dimentichiamo che i giudizi temerari provengono in primo luogo dalla nostra superbia.

La carità come distintivo

Vi devo dire che dove non c'è carità con il prossimo non c'è ombra di perfezione, né di santità. La santità, infatti, consiste essenzialmente nell'amare Gesù e questo amore ha come parte essenziale l'amore ai nostri fratelli.

Per sapere se veramente amiamo Gesù dobbiamo soltanto volgere lo sguardo ai fratelli e vedere se concretamente arde per loro nel nostro cuore la carità; così come è questa fiamma tale è il nostro vero amore. La carità deve essere il nostro distintivo e deve portarci ad amare i poveri come noi stessi.

Quanta consolazione ci può venire dal pensiero che in tutti i momenti della nostra vita possiamo servire il Signore nei nostri fratelli!

Evitiamo con cura, ad ogni costo, tutto quello che può indurre gli altri al peccato. Stiamo attenti a non ferire i nostri fratelli e, invece di parlare, con o senza fondamento, dei difetti degli altri, esaminiamoci e vediamo se noi stessi li abbiamo come quelli, o anche più gravi.

 

 

 
   


Proposte dei mesi precedenti

 

 

 
 
    aggiornato il 8 marzo 2011